venerdì 1 giugno 2012

1 Giugno : di nuovo a Roma - probabile fine del viaggio !

In questi giorni non ho voluto scrivere nulla perchè sono successe tante, troppe cose negative che hanno messo più di una volta a rischio la mia impresa, non volendo infierire sulla situazione non ho voluto scrivere nulla sul blog ( l'ho fatto anche nella speranza che non riportando quello che era successo la situazione poteva migliorare ) ma era una stupida illusione, le cose non sono migliorate e adesso sto pensando seriamente di abbandonare tutto ! Magari voi in qualche modo riuscite a capire la situazione e riuscite a ridarmi forza e motivazione ma non lo credo possibile.
Senza fare tanto il misterioso ora vi spiego brevemente cosa è successo in questi giorni...

Domenica 27 sono partito da Roma, con lo stesso spirito di sempre, verso il lago di Bracciano; la tappa era breve e si annunciava tranquilla, niente affatto !
Nel paese di Anguillara, prima di arrivare alle rive del lago, c'era un normale passaggio a livello da attraversare, il dosso dove passano i binari però copriva la visuale su una buca enorme al centro della strada, ho preso la buca in pieno e con il contraccolpo la manopola dell'acceleratore mi è rimasta in mano ( questo episodio è stata la scintilla che ha fatto innescare tutta una serie di sfortunati eventi, e per quanto possa sembrare grave è una piccolezza rispetto a quello che mi è successo più avanti ).
A Trevignano Romano, un amico di un amica di mia mamma attraverso Facebook ( sito per lo più inutile e dannoso ma che se usato bene ha una sua utilità ) si era offerto di ospitarmi, la sua offerta rischiava di svanire perche doveva andare a Roma ma il destino l'ha lasciato al lago, anche la sua moto aveva dei problemi e così, nel pomeriggio, ci siamo incontrati; c'è stata subito intesa, ( forse perchè ci accumuna una grande libertà di spirito e pensiero ).
La mattina seguente, il 28, dopo esserci riposati dalla stressante giornata del giorno prima siamo andati da un elettratuto in paese chiedendoli se potesse riparare la mia manopola, quando ha capito che era un veicolo elettrico non sembrava molto ben disposto ma dopo averli spiegato la situazione ha acconsentito.
Io avevo la manopola di scorta, la Solaria ( dove ho comprato il motorino ) aveva previsto la rottura; in pochi minuti l'elettrauto ha sistemato il tutto e mi ha chiesto 5 €, alla fine è stato più gentile del previsto e soprattutto onesto.
Tornato a casa da Mauro, prima di partire per Viterbo volevo finire di caricare quel poco di batteria che si era scaricata nell'andare dall'elettrauto, pioveva un po' e appena ho attacato la presa e spostato il trasformatore per metterlo all'asciutto ho preso una bella scarica elettrica da 220 V.
Non mi è successo nulla, ho avuto un po' di brividi, un dolore alla spina dorsale e un torpore in tutto il corpo per circa mezz'ora ma niente di grave.
Il giorno prima in qualche modo Mauro aveva previsto tutto, mi aveva infatti battezzato "uomo elettrico" per via del mio tipo di viaggio ma in quel caso ero diventatato elettrico in tutti i sensi; fuori è iniziato a piovere un po' di più e io non avendo intenzione di bagnarmi ho aspettato fino a quando il cielo si è aperto, nel pomeriggio.
Alle 17.00 ci siamo salutati e io sono partito con le nubi ormai innocue, anche quel giorno la tappa non superava i 50 km e doveva filare tutto liscio fino a Viterbo ma ora viene il bello, dopo solamente 18 km il motorino si è scaricato, ho subito pensato che la scossa elettrica avesse danneggiato qualcosa nel motorino.
Ho chiamato i tecnici dell'Etropolis e della Solaria ma non mi sapevano dire molto, era una situazione strana anche per loro, un mio amico, che si era studiato le batterie del mio motorino mi ha saputo dare più risposte dei tecnici, erano notizie molto scoraggianti, la batteria si poteva essere danneggiata in modo serio e il viaggio era ormai a rischio.
In serata ho trovato un bar e ho messo a caricare il motorino, dovevo capire se avevo ancora un'autonomia decente, dopo tre ore il bar doveva chiudere e non avendo caricato del tutto il motorino non potevo verificare l'effettiva durata della batteria.
Viterbo era abbastanza vicina ma appena sono partito si sono alzati dei banchi di nebbia fittissima, avevo una visibilità ridotta a una decina di metri di strada, l'umidità mi entrava nelle ossa e goccioline gelate mi si condensavano sulla mia poca peluria in viso ( ho scoperto che la nebbia è peggio della pioggia, ti bagni quasi allo stesso modo e in più ti fa sentire più gelo nell'aria di quello che c'è ) in queste condizioni ho percorso i 20 km che mi separavano da Viterbo e arrivato a destinazione ho trovato un parco dove poter mettere la tenda.
Siamo arrivati al 29, tutta la mattina l'ho persa in giro a cercare qualcuno che mi facesse caricare il motorino ( cinque locali, tra bar e negozi, mi hanno mandato fuori non dico a calci ma quasi ), alla fine, riconfermando il mio pensiero, sono andato da un meccanico che mi ha accolto e fatto attaccare ( non c'è nulla da fare, se la gente è più semplice si fa meno problemi ed è più generosa ).
Dopo una visita alla città ho preso il motorino, stavo per prendere la strada per Orvieto quando mi sono accorto che il motorino aveva nuovi problemi, la batteria aveva già perso molta carica e sul manubrio ho inizaito a sentire delle microscosse elettriche che arrivavano alle mie braccia, erano proprio udibili, si sentiva il sibilo di ogni singola scossa.
Preoccupato sono tornato in centro a Viterbo, sono andato in una biblioteca pubblica ( e sottolineo pubblica ) perchè volevo aggiornare il blog ma mi hanno detto che dovevo fare un acconto alla biblioteca tramite la posta, gli ho spiegato a cosa mi serviva internet ma mi hanno detto che era impossibile farmelo usare, altra grande dimostrazione di comprensione e generosità !
Ho chiamato nuovamente il responsabile Etropolis e li ho spiegato i nuovi problemi, lui mi ha detto che l'unica cosa da fare era tornare a Roma dove c'era un tecnico che poteva montarmi delle nuove batterie; non avevo nessuna voglia di tornare indietro sui "mie stessi passi" ma era l'unico modo per tentare di risolvere il problema.
Dopo 50 km fatti con le scariche che continuavano ad arrivare alle braccia e un bivio sbagliato ero al limite delle forze, psicologiche e fisiche; a Trevignano Romano ho trovato nuovamente ospitalità da Mauro, che aveva lasciato tutto come era prima, i mie asciugamani erano appesi come li avevo lasciati, l'acqua sul comodino e il letto uguale a prima ( sembrava di essere tornati indietro nel tempo, il luogo era lo stesso ma i giorni erano trascorsi, una strana sensazione ).
La mattina dopo, mercoledì 30, Mauro si è offerto di portarmi dal tecnico Etropolis a Ostia e con qualche sforzo siamo riusciti a mettere il motorino nel bagagliaio del suo Berlingò, arrivati dal "meccanico" ho narrato le mie peripezie e lui, non molto convinto di risolvere il problema ha scoperchiato il motorino e iniziato a smontare la batteria.
Molte ore e fatiche più tardi il motorino era tornato come prima, ma con cinque batterie nuove nella pancia, ho fatto qualche chilometro sulla strada per vedere se arrivavano ancora scosse al manubrio ma fortunatamente erano scomparse.
Ormai si era fatta sera e io mi sono avviato sulla Colombo, direzione Roma, dove avevo già sentito Sandra, l'amica di mia mamma che mi aveva ospitato i giorni prima. La  mia idea, visto il ritardo immenso accumulato era quella di montare il motorino su un treno per la Toscana, Siena o Firenze e continuare per il mio itinerario.
Siamo arrivati a ieri, giovedì 31, con Sandra siamo andati alla stazione Roma Termini a chiedere informazioni, niente, il servizio auto e moto al seguito è sospeso da Dicembre 2011, ho chiesto se si poteva mettere su un treno merci ma tutte le persone con cui ho parlato non mi hanno saputo dire niente, ho provato agli uffici di noleggio furgoni ma me l'avrebbero dato senza conducente.
Ci è venuta in mente la possibilità di imbarcarmi su un traghetto con il motorino ma non esistono le tratte, dovrei fare scalo in Sardegna !
Dopo innumerevoli gri abbiamo trovato un servizio di trasporto moto, li ho contattati ma non sono riuscito a parlare con la persona che mi aspetta a Siena, quindi non avevo l'indirizzo. Dopo ore a pensare inutilmente, telefonate all'Etropolis per chiedere la loro disponibilità al pagamento e un altro incontro con Mauro ( avevo dimenticato il libretto postale nella sua macchina ) sono andato a letto a notte fonda, quasi sicuro di aver trovato il modo di trasportare il motorino.
Oggi, 1 Giugno, un nuovo crollo, questa mattina ho scoperto che il trasporto del motorino non è veloce come pensavo, ci mettono una settimana.
Ora ho deciso, non serve a niente tentare di recuperare il tempo impazzendo inutilmente, il viaggio finisce qua, torno nelle Marche per la strada più breve.

SE QUALCUNO HA LETTO TUTTO IL RACCONTO E HA UN IDEA BRILLANTE, UN LAMPO DI GENIO O PENSA DI POTERMI RISOLLEVARE SCRIVETEMI.
Oggi andrò in ostello di Roma, carico il motorino e domani mattina parto per le Marche, mi dispiace veramente tanto, in primo luogo per me ma anche per tutti gli altri che credevano in questa impresa !

5 commenti:

  1. http://www.omniauto.it/magazine/19971/blocco-del-traffico-sabato-2-e-domenica-3-giugno-a-roma-e-milano ciao Flavio, hai ancora 2 settimane prima dell'arrivo a Bolzano e sai anche tu che molte cose possono succedere ed ora pensa positivo, se ti ricordi nel mio viaggio verso Pechino più volte si è rotta la MEHARI e dietro l'angolo si trova sempre una soluzione... dormici sopra e ricordati è il viaggio in sè l'obiettivo e non la meta!

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  2. non sarà una soluzione geniale, ma forse ti motiverà cambiare itinerario e seguire la costa per giungere verso Livorno, hai più facilità a campeggiare sul litorale e puoi utilizzare i porti turistici per caricare un abbraccio e tieni duro

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  3. Ci siamo già sentiti per telefono, hai fatto bene come hai fatto. Non ti sconfortare, vedrai che soddisfazione quando lo finirai e tornerai sapendo che sei riuscito ad affrontare da solo tutto questo.

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  4. Flavio, non mollare! Tu sei il vero motore di questo viaggio: se ci credi tutto puoi risolvere. Ti siamo vicini. Ciao. Moroso di Claudia (UMBERTO)

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