lunedì 11 giugno 2012

11 giugno - Milano : racconto 7, 8, 9 e 10 giugno

7 giugno : Ripa di Seravezza - Vernazza ( 75 km )
La mattina del 7 sono partito con molta calma, sia perchè quando arrivo in una casa cerco di recuperare un po' del sonno perduto ma questa volta anche perchè assieme a Riccardo ci eravamo accorti che il portapacchi del bauletto stava cedendo ( dopo tutte le buche e le strade terribili che ho fatto c'era da aspettarselo ) così abbiamo serrato tutti i bulloni e sistemato il tutto.
Per raggiungere la Liguria, come consigliato da Riccardo non ho fatto l'aurelia che ormai percorrevo da
quasi 400 chilometri ma ho fatto la litoranea fino a La Spezia, almeno era una strada un po' più varia.
A La Spezia dopo un paio di rifiuti ormai inevitabili al Nord sono entrato nel porto turistico Mirabello, il nostromo assieme agli "uomini del porto" mi hanno accolto e fatto caricare il motorino, una barista prima di loro alla mia richiesta aveva detto che nessuno li aveva mai chiesto una cosa del genere, e ci credo, e quindi non sapeva come comportarsi ! Sono così belle le novità e le cose inaspettate, perchè tirarsi indietro ?
A La spezia ho fatto il mio giro e un po' prima delle 15, seduto su una panchina nella bellissima scalinata della Cernaia ( una Montmartre italiana ) sono intervenuto in una diretta radiofonica con Radio Rai Sender Bozen per parlare della mia avventura, è stato piacevole.
Lasciato il porto e La Spezia sono entrato nelle cinque terre; già la prima salita, lunga e ripida mi ha fatto capire cosa mi sarei dovuto aspettare più avanti.
Ho saltato Portovenere e mi sono fermato al primo paese, Riomaggiore, meritava, un vero gioiellino però c'erano già troppi turisti che impedivano di apprezzare appieno il posto; molti potrebbero dire che anche io sono un turista ma non mi sento tale, forse perchè non invado i posti che visito ma cerco di rispettarli e di apprenderne lo spirito e la cultura e quando entro in contatto con gli abitanti credo di farlo più profondamente di come fa il classico turista, diciamo che mi definisco un viaggiatore e non un turista, potrebbero sembrare quasi la stessa cosa ma ci sono differenze, ognuno veda quelle che vuole.
... Tornando sulla strada, dopo Riomaggiore sono risalito sulla via principale ( perchè alle cinque terre e in quasi tutta la costa ligure che ho visto la strada non passa per i paesi ma rimane un po' più in alto e ad ogni paese c'è il collegamento con una stradina unica che scende verso il mare, poi per proseguire bisogna risalire e tornare sulla strada principale ) e ho fatto una salita ripidissima fino a Volastra, seconda solo a una salita fatta in Basilicata.
Dopo un poprietario di un hotel che aveva paura che il mio motorino li facesse saltare tutto il generatore ho trovato una persona più ragionevole che ha sfatato la tirchieria dei liguri, un ristoratore che mi ha dato volentieri una mano, nell'attesa ne ho approfittato per camminare ( per chi non lo sapesse io amo camminare in mezzo alla natura o comunque per i sentieri ) e le Cinque Terre in questo offrono tanto, ci sono una serie di percorsi panoramici che collegano i vari paesi passando per vigneti a picco sul mare, boscaglie e uliveti.
Passata ora di cena ho proseguito per le Stradine e come immaginavo sono arrivato in un punto in cui la strada era chiusa per i danni dell'alluvione dello scorso ottobre, a La Spezia mi avevano detto che dove le strade erano chiuse si poteva passare lo stesso perchè c'era una strada di servizio, io mi sono fidato e sono entrato.

Era sera, la luce era debole  e davanti a me apparivano cumuli di detriti e crepe nel cemento, avevo la pelle d'oca, passare di là è stato proprio un pugno allo stomaco, vedere che dopo 8 mesi le condizioni erano rimaste invariate, c'erano ancora massi e tronchi in mezzo alla strada ( ma quanti mesi ci vorranno per toglierli ? ) 2 chilometri più avanti la strada era stata mangiata dalla valanga di fango, proseguiva nel vuoto e io sono tornato indietro atterrito da ciò che avevo visto.





In tarda serata sono arrivato a Vernazza, uno dei paesi più colpii dall'alluvione, era buio e percorrere la strada verso il paese è stata veramente dura, l'atmosfera era spettrale, ai lati della strada dove adesso scorre nuovamente tranquillo il torrente si intravedeva il disastro che era stato compiuto.
Arrivato in paese, a parte una trattoria in fondo alla via che era aperta tutto era deserto, molti locali e negozi erano ancora chiusi ma non perchè era tardi ma perchè erano ancora da rimettere a posto, l'intero paese era un cantiere, macerie e fango qua è la erano rimasti. Sono arrivato alla trattoria, mi hanno offerto una focaccia e mi sono messo a parlare con la gente de posto, parlavano della tragedia con ironia e scherzando, meglio così, ma si vedeva che ne soffrivano ancora molto, ho scoperto che le due banche erano ancora chiuse come l'ufficio postale e molti altri locali e la trattoria in cui stavamo parlando aveva aperto solo 3 giorni prima del mio arrivo, incredibile !
Più tardi il gestore ha chiuso il locale e mi ha fatto vedere come raggiungere la spiaggia per dormire, l'ingresso era bloccato da un lago di fango e melma ma sulla roccia c'era un cavo a cui aggrapparsi e avanzare, ho raggiunto così la spiaggia e ho montato la tenda.

8 giugno : Vernazza - Genova ( 120 km )
Al risveglio ho fatto un giro del paese e con mia grande gioia ho visto decine e decine di operai, del posto e non, che lavoravano instancabilmente alla ricostruzione e messa in sicurezza dei vari edifici e delle strade, questa gente è da mesi che lavora per salvare un paese e la sua gente, fantastico.
Sono partito molto presto, avevo capito che le Cinque Terre andavano affrontate con pazienza e metodo perchè il mio motorino non era in grado di percorrere queste strade, mi correggo, è stato in grado ma ogni 25-30 km era scarico !
Arrivato a un passo, credo all'altezza di 600-700 m, non sono tanti ma partendo dal mare per un motorino elettrico è troppo, si  scaricato e a spinta sono arrivato in un bar, 2 ore e poi sono tornato sull'aurelia che mi ha condotto, stavolta logicamente in discesa e fino a Chiavari la carica ha retto.
La parte più bella della Liguria, le Cinque Terre le avevo lasciate dietro di me e nonostante molte strade chiuse, la triste atmosfera che ha lasciato l'alluvione e il motorino che non collaborava mi sono comunque goduto i posti e devo dire che dopo la Basilicata, che è quella che mi ha colpito di più, è uno dei posti più belli che ho visto !
Dopo la carica, dato che era ancora pomeriggio presto ho continuato in direzione Genova e dopo altre sali e scendi sono arrivato a Santa Margherita Ligure, al terzo tentativo una trattoria mi ha fatto attaccare la signora, molto simpatica, mi ha offerto una dose da camionista di spaghetti al tonno, ero affamato e pian pano, con indifferenza ho svuotato anche il cestino del pane e tutti i grissini.
Ormai ero vicino a Genova e ho deciso di raggiungerla e andare a dormire all'ostello della gioventù, oltre al costo ridotto è anche l'unico posto che rispetto ai campeggi è aperto sempre anche di notte, la salita che portava all'ostello mi ha lasciato a piedi, 10 metri dietro a me è apparso il salvatore, un motociclista che vedendo la situazione si è fermato, li ho spiegato la mia avventura e che ora dovevo raggiungere l'ostello, lui mi ha detto che c'erano altri 2-3 chilometri di salita e data l'ora non avevo voglia di spingerlo.
Ho deciso così di parcheggiarlo lì in strada e Pietro ( il motociclista ) mi ha fatto montare in sella alla sua moto e con i bagagli mi ha portato fino all'ostello, ci siamo salutati e in un attimo sono entrato nella mia camerata, ho fatto il letto con gli occhi che mi si stavano chiudendo per la stanchezza e mi sono buttato sul materasso.

9 giugno : Genova - Isola del Cantone ( 60 km )
Sabato mattina, tranquillamente mi sono svegliato, sono uscito dall'ostello e mi sono avviato a piedi giù per la discesa che avevo fatto ieri sera, stavo andando a riprendere il motorino per portarlo all'ostello e farlo caricare.
Dopo 2 ore di giri non riuscivo a ritrovare la strada dove avevo lasciato il motorino, la sera prima stupidamente non avevo letto la via, ero stanco e non ci ho pensato, mi sembrava così facile la strada che ero sicuro di tornare tranquillamente a recuperare il motorino.
Dopo innumerevoli tentativi e strade fatte, mi sembrava di aver passato pure quella dove avevo lasciato il motorino ( erano tante e tutte molto simili ), e l'intervento di un signore gentilissimo che mi ha fatto salire in macchina per percorrere tutte le strade della zona non sono giunto a nulla, il motorino non usciva fuori.
Ho preso l'autobus e sono tornato all'ostello, ho spiegato la situazione ai dipendenti della struttura e insieme abbiamo pensato a cosa poteva essere successo, abbiamo chiamato l'ufficio sequestri e rimozioni della polizia ma loro non l'avevano spostato, a qual punto ho pensato seriamente che me l'avessero rubato, ma era legato, scarico e pesante e in più c'è attaccata una bandiera dell'italia e tutta l'attrezzatura ( si vede che è un motorino che sta compiendo un lungo viaggio, un impresa, chi è lo stronzo che potrebbe fare una cosa del genere a un mezzo così ? )
Un ragazzo dell'ostello si è offerto di farmi fare un giro in macchina per le vie dove potevo aver parcheggiato l'Etropolis e in una viuzza stretta, alla quale nella mattinata mi ero avvicinato più volte a piedi mentre cercavo il mezzo finalmente l'ho trovato, sembrava strano che dopo tutto questo trambusto il motorino era lì fermo, immobile dove lo avevo lasciato.
Erano quasi le 17 quando finalmente ho portato il motorino all'ostello e l'ho messo in carica e per rilassarmi un po' sono sceso in centro per farmi un giro della città.
Alle 22 sono tornato all'ostello e dopo un caffè, che non bevo quasi mai ma era utile per guidare di notte sono partito, ho lasciato Genova costeggiando un fiume di cui non conosco il nome e ho preso la SP35 che mi avrebbe condotto a Milano. 
C'era qualche montagnola da superare e dopo 50 chilometri si è scaricato il mezzo, ho fatto qualche chilometro in "riserva" e fuori dal paese ho trovato un capannone, ho verificato la presenza di corrente con la batteria della macchina fotografica e ho scoperto una cosa non proprio positiva, per far arrivare corrente bisognava accendere l'interrutore generale che era collegato automaticamente con le luci esterne ( quale altro "ladro" è così stupido da accendere le luci sulla propria scena del crimine ?!? ).
Nonostante questo "piccolo" dettaglio era necessario fermarsi e caricare quindi ho srotolato la mia prolunga e l'ho lanciata al di sotto, il motorino era al livello della strada, la spina del capannone 20 metri più in basso e per raggiungerla dovevo calarmi giù dal muro !
Data la situazione potenzialmente pericolosa, stavo "rubando" la corrente con la luce accesa che illuminava me e lìintera scena, ho deciso di dormire all'addiaccio, con il materassino e il sacco a pelo e il cielo sopra di me.

10 giugno : Isola del Cantone - Milano ( 125 km )
Ieri mi sono svegliato alle 05.00 per paura di essere scoperto, ma ho notato che il motorino si stava ancora caricando ( lo avevo attaccato dopo le 01.00 ) e in più era abbastanza freddo così mi sono rimesso a dormire, alle 06.30 avevo liberato tutto e recuperato il cavo e mi sono messo in viaggio.
Dopo la bellezza e varietà dei paesaggi Liguri la strada che ho fatto mi sembrava un po' monotona, era monotona ma era la più veloce per raggiungere Milano, a Voghera ho trovato un bar  e ho caricato il mezzo, ormai ero deciso ad arrivare in giornata a Milano, ero stupito di quanto avessi fatto in fretta ( in meno di 24 ore ho fatto Genova - Milano !).
A Pavia volevo ricaricarlo per arrivare tranquillamente a Milano, la gente però non collaborava, ho chiesto a 3 o 4 locali, ho perso il conto, ma non mi hanno voluto aiutare così sono entrato nel campo nomadi, avendo camper e roulotte hanno la corrente.
Sono stati cordialissimi, ho trovato una signora che mi ha fatto attaccare alla corrente e visto che avevano già mangiato mi ha chiesto se volevo farmi da mangiare nella loro cucina, non ho accettato solo perchè non avevo fame ( erano un paio di giorni che non mangiavo quasi niente, un po' di pane, delle ciliegie e qualche frutto preso sugli alberi, non ho neanche più cucinato con il fornelletto, mi bastava questo ).
Prima di partire un gruppo di bambini ha circondato il mio motorino e uno più curioso dell'altro mi hanno tempestato di domande ! Una bambina mi guardava estasiata mentre raccontavo le mie esperienze, come dormivo e cosa facevo durante il giorno, aveva occhi sognanti e si capiva che aveva il forte desiderio di viaggiare. Ho salutato tutti e avendo letto poco prima un cartello in cui diceva Milano a 35 km pensavo di arrivarci tranquillamente, dopo un po' di strada un nuovo cartello riportava "Milano - 45 km", perfetto, non ci sarei arrivato !
Alle porte di Milano, a circa 10 km dalla casa della persona che mi aspettava, il motorino ha dato i primi segnali, ho chiesto in 3 bar, gli unici che erano aperti di domenica e 2 mi hanno risposto così :
- il primo mi ha detto : "Mi dispiace ma io non ho prese raggiungibili, ce le ho tutte in alto" e me ne ha indicata una sul soffitto vicino alla televisione" in effetti era in alto ma non voglio credere che non ne abbia al livello dei piedi !
- il secondo è stato il più stronzo e originale di tutto il viaggio, li spetta un premio, ecco la sua motivazione : "Ma lo sai che è illegale, io per legge non posso farti caricare il motorino perchè se fossi un terrorista ti aiuterei a fare...c'è una legge che lo dice" va bene che mi sono abbronzato molto stando sul motorino per un mese e mezzo ma un terrorista ! Li ho spiegato che ero italiano, capivo la lingua e non mi andava di essere preso in "giro" ( ho usato una parola più incisiva ).
Ho capito lo stile dei milanesi e ho deciso di proseguire e arrivare alla meta sulle ruote o con le mie gambe, gli ultimi 5 chilometri, in parte sotto la pioggia li ho fatti a piedi ma ho incontrato dei milanesi più intelligenti lungo la strada che mi hanno motivato ad arrivare in fondo, un signore eccitato dalla mia impresa che mi ha fatto una foto con il cellulare e voleva sapere le caratteristiche del mio motorino e le potenzialità dell'elettrico, un ragazzo che mi ha seguito per un pezzo di strada chiedendomi ogni tanto delle cose e qualche centinaio di metri prima di essere arrivato una ragazza, sbalordita da tutta la mia impresa e ogni volta che aggiungevo un dettaglio alla mia spiegazione, come dormivo, il mio spirito, quanti anni avevo...sbarrava sempre più gli occhi, il suo stupore era accompagnato da una vera ammirazione nei mie confronti che mi ha fatto piacere scoprire, non ci avevo mai pensato che potevo suscitare ammirazione in qualcuno, forse perchè mi sottovaluto e credo di fare una cosa sotto certi aspetti abbastanza "normale".
Poco prima di cena ho raggiunto la meta, è bello rivedere delle facce familiari, soprattuto durante un esperienza del genere.


Il 13 arriverà a Milano un furgone della ditta Etropolis che mi porterà a Castelcucco, in provincia di Treviso, per incontrare dei giornalisti, pianificare l'arrivo e controllare il motorino.
Poi da lì in 2 giorni ariverò a Bolzano per la fine dell'avventura !


mercoledì 6 giugno 2012

6 giugno - Seravezza ( Viareggio ) : racconto 3, 4, 5 e 6 giugno

3 giugno : Civitavecchia - Fonteblanda GR ( 110 km )
Domenica mattina sono partito abbastanza tardi, verso le 11.00 ( quando ho un vero letto voglio sempre recuperare un po' del sonno perduto in tenda ); prima di partire dal paese sarei dovuto andare in posta perchè avevo solo 5 € in tasca ma me ne sono completamente dimenticato !
Non avevo una destinazoine precisa, comunque volevo arrivare nei dintorni di Orbetello.
Dopo una cinquantina di chilometri nell'aurelia ero quasi scarico e ho preso la prima uscita che ho trovato, ero vicino a Capalbio e vedendo in lontananza delle sculture simili alle opere di Gaudì mi sono avvicinato, era ed è il "Giardino dei Tarocchi", un bellissimo complesso di sculture, installazioni e unità abitative realizzate in vetro e ceramica a mosaico raffiguranti le figure dei tarocchi ( oltre alla visita ho rimediato anche una mezza ricarica da uno dei titolari del parco).
A pomeriggio inoltrato sono arrivato a Orbetello e dopo una breve visita, avendo ancora molto tempo prima che il sole calasse ho deciso di entrare nell'Argentario, sono arrivato a Porto S. Stefano e lì il motorino era nuovamente scarico, nessun problema, in 5 minuti ho parlato con gli ormeggiatori di un porto turistico e mi hanno fatto attaccare.
Lì vicino ho conosciuto due ragazze francesi che venivano da Lione, la loro intenzione era quella di fare un giro della Toscana in autostop e io con il mio pessimo inglese li ho spiegato che sarebbe stato difficile perchè in Italia non si fida quasi nessuno degli autostoppisti, è stato bello e anche utile fare due chiacchiere con loro, nonostante le incomprensioni tra viaggiatori si percepisce lo stesso spirito e ci si trova bene assieme.
Dopo cena ho conosciuto un altro portuale, uno scultore si mare, stava intagliando un volto femminile in una vecchia passerella di quelle che si usano per passare dalle barche al pontile, era strano vederlo lì sul mare scolpire nel legno,  cresciendo a Bolzano mi viene naturale associare la scultura solo alla montagna, sbagliando...
Verso le 23.00, quando sul pontile eravamo rimasti solo io con il motorino e il guardiano di notte da dietro si è avvicinata una donna chiedendomi che cosa ci facesi lì, io li ho spiegato che mi avevano lasciato entrare ma lei ha detto che era pericoloso farmi caricare il motorino, certe cose sono difficili da capire ma non ho avuto modo di discutere.
Per fortuna il motorino era quasi del tutto carico, sono partito in direzione Grosseto e in un attimo ero fuori dalla laguna, dopo una ventina di chilometri in notturna sono uscito dalla strada principale e mi sono infilato in un campo, ho montato la tenda che era rimasta chiusa da ben cinque giorni e mi sono messo a dormire.

4 giugno : Fonteblanda - campagne di Piombino ( 85 km )
Questa mattina, alle 6.30 mi ha svegliato la pioggia, la tenda per fortuna è impermeabile ma io no,così ho aspettato al riparo dagli elementi e al caldo.
Alle 10.00 la pioggia ha cessato di battere e io sono partito per Grosseto, alla mia sinistra c'era il Parco della Maremma ma visto il brutto tempo ho deciso di non fermarmi, poco dopo ero a Grosseto e prima di visitarla mi sono assicurato una ricarica in Bar; risparmio di raccontare le porte in faccia ( è da Roma che la gente disponibile non è più la maggioranza ma la minoranza e prima di trovare qualcuno gentile devo passare una media di 3-4 tra bar o altri negozi che non mi fanno attacare )
A Grosseto oggi dovevano arrivavare anche le francesi ma non le ho incontrate, forse non hanno trovato nessuno che le facesse saltare in macchina, più tardi mi sono ricordato di andare in posta, erano due giorni che giravo senza soldi, non l'avessi mai fatto ! Ho preso il bigliettino e ho letto il numero, avevo 35 persone davanti a me e gli sportelli aperti erano solamente tre, poi ho scoperto che era giorno di ritiro pensioni ma è comunque inammissibile, pensioni o no, ho aspettato più di un'ora !
L'ultimo pezzo, fino a Follonica ho deciso di farlo in superstrada per accorciare i tempi ( ho deciso che posso andarci, il mio motorino in effetti non ho cilindrata quindi non possono dirmi niente ! )
Arrivato a Follonica ero scarico, sono stato "cacciato" da tre locali mi hanno ma racconto solamente un episodio perchè è interessante; sono arrivato al "Gran Caffè" della stazione dove un passante mi aveva detto che sarebbero stati disponibili, faccio la mia solita richiesta e la barista tranquillamente acconsente, ho iniziato ha tirare fuori il cavo e da dietro arriva il titolare, visibilmente irritato e mi dice che non posso attacarmi, questa è stata la sua motivazione : "Sei matto, qui mi salta tutto il bar con quello che consumi e io poi come faccio ?!".
Ho tentato di spiegarli la realtà delle cose ma lui, fissandomi a 30 cm dalla faccia nel tentativo di spaventarmi , non ne voleva sapere, quando c'è tanta ignoranza c'è poco da fare !

Dopo un po' di giri ho trovato un bar con gente più umana e ho sostato da loro; per il pernottamento ci sono stati un po' di incomprensioni tra me, mia mamma e la persona che si era offerta e quindi ho dormito nelle campagne prima di Piombino, essendoci un po' di case intorno e stando su una stradina privata ho dovuto trovare un modo per nascondere il motorino e la tenda.





  Così lo vedevo io dalla campagna...

 



         ...e questo è quello che si vedeva dalla strada








5 giugno : Piombino - Castiglioncello ( 70 km )
Appena svegliato la prima cosa che ho fatto è stata pulirmi le scarpe dalle sterpaglie prese la sera prima infilandomi nel campo, poi, in modalità lumaca ho preso la strada per Piombino in cerca di un posto dove ricaricare.
Dopo due rifiuti ho trovato un'alimentari in cui una simpatica signora mi ha fatto attacare, un'ora dopo sono partito per Piombino, era vicino, e in un attimo sono arrivato davanti al porto di Salivoli dove pensavo di trovare la persona che avevo sentito ieri sera ma non c'era quindi sono entrato nel porto fingendo di essere suo amico. Ho trovato una colonnina e ho iniziato ad attendere, 4-5 ore sono tante quando si è in un posto in cui non c'è neanche nulla da vedere e anche mettendosi a leggere e ascoltando un po' di musica le ore sono tante e il tempo non passa, è molto meglio caricare la notte, quando si riesce.
A Cecina mia mamma aveva contattato una sua amica ma anche questo appoggio si è rivelato inutile, meglio fare da soli ! Dopo cena ho proseguito verso Livorno e a Castiglioncello il motorino si è scaricato e il conducente era stanco, era ora di fermarsi, ho trovato una pineta favolosa, attrezzata meglio di un campeggio ( fontana a due passi, cespugli per andare in bagno, stereo in camera ( il mare ) e corrente elettrica, ho "scassinato" il quadro elettrico di una giostrina e ho messo in carica il motorino ).

6 giugno : Castiglioncello - Seravezza ( 85 km )
Oggi mi sono svegliato molto presto, alle 06.15 perchè mi ero accorto di aver messo la tenda a 100 m dalla caserma dei carabinieri, magari avrebbero avuto da discutere per il mio campeggio libero, i passanti e corridori mattinieri invece non avevano nulla da dire, mi guardavano un po' straniti ma mi salutavano cordialmente con un cenno della testa, una "operatrice ecologica" mi ha dato pure il dolce buongiorno, mai successo quando da quando ho dormito in tenda.
In mattinata sono partito, direzione Livorno, per una decina di chilometri la strada era molto bella, ricordava in piccolo la costiera amalfitana, poi dopo Livorno la strada si è appiattita, è stata più o meno uguale fino a Pisa dove mi sono fermato per caricare e per fare un giro in città ( l'avevo già vista ma è sempre molto bella ). All'ora di pranzo ho lasciato Pisa e poco dopo ho incontrato Riccardo, "un amico di barca" che mi aspettava a Viareggio, ora sono da lui a riposarmi e domani riparto, destinazione La Spezia o giù di lì.

sabato 2 giugno 2012

2 giugno : Civitavecchia, il viaggio continua !

Ieri ho scritto in un momento di grande sconforto, e quindi non lucidamente.
Gli incidenti di percorso sono stati tanti e tutti concentrati in pochi giorni ma non abbastanza grandi da far fallire la mia impresa, le motivazioni del mio viaggio sono più forti e oggi, appena sono tornato sulla strada ho sentito tutti i mie dispiaceri e pensieri negativi scrollarmisi di dosso, stando fermo a Roma continuavo a buttarmi giù e a pensare e ripensare alle sfortune che mi erano capitate ma non aveva senso, dovevo muovermi per risollevarmi !
Sono in ritardo di circa una settimana, non sarebbe importante se non avessi nulla da fare ma il 21 giugno ho un impegno, così, per non arrivare con l'acqua alla gola ho deciso di stare sulla costa e di non fare l'interno della toscana e poi di saltare Torino e da Genova andare verso Milano.
Alla fine non cambia più di tanto e almeno mantengo la mia destinazione originale, Bolzano.

2 giugno : Roma - Civitavecchia ( 80 km )
Questa mattina ho lasciato uno squallido ostello a Roma ed evitando la grande parata dei "pagliacci" ho imboccato l'Aurelia. C'era un traffico incredibile, code chilometriche che procedevano a 10 all'ora  
( erano i romani che per il week-end se ne andavano al mare ) ma con il motorino non ci sono problemi di traffico, ho imboccato la corsia di emergenza e tranquillamente a 45 km/h ho sorpassato silenziosamente tutti gli automobilisti intasati, che goduria !
A Ladispoli, più per sfizio che per necessità mi sono fermato a caricare un po' il motorino in un lido-sosta camper; è strano come la gente di mare si assomigli tutta, i proprietari e i baristi avevano la stessa aria dei bagnini della costa romagnola e marchigiana.
Dopo aver pranzato ho lasciato la sosta, poco dopo mi ha chiamato mia zia dicendomi che aveva dei suoi amici a Civitavecchia e io contento li ho detto di contattarli.
Sono arrivato nel primo pomeriggio e mi sono sistemato, in questo momento abbastanza delicato del viaggio in cui avevo quasi deciso di mollare fa sempre bene conoscere gente simpatica e disponibile come in questo caso, in più con il figlio quasi mio coetaneo ho pasato una bella giornata al mare e ora esco, mi fa bene staccare un po' e rilassarmi, per di più con mie "coetanei" ( la solitudine è bella ma dopo un po' snerva, ci vuole un contatto umano, non si vive altrimenti ).

Sono felice di non aver abbandonato, ora ho una nuova carica e spero di concludere in bellezza questo fantastico viaggio.

venerdì 1 giugno 2012

1 Giugno : di nuovo a Roma - probabile fine del viaggio !

In questi giorni non ho voluto scrivere nulla perchè sono successe tante, troppe cose negative che hanno messo più di una volta a rischio la mia impresa, non volendo infierire sulla situazione non ho voluto scrivere nulla sul blog ( l'ho fatto anche nella speranza che non riportando quello che era successo la situazione poteva migliorare ) ma era una stupida illusione, le cose non sono migliorate e adesso sto pensando seriamente di abbandonare tutto ! Magari voi in qualche modo riuscite a capire la situazione e riuscite a ridarmi forza e motivazione ma non lo credo possibile.
Senza fare tanto il misterioso ora vi spiego brevemente cosa è successo in questi giorni...

Domenica 27 sono partito da Roma, con lo stesso spirito di sempre, verso il lago di Bracciano; la tappa era breve e si annunciava tranquilla, niente affatto !
Nel paese di Anguillara, prima di arrivare alle rive del lago, c'era un normale passaggio a livello da attraversare, il dosso dove passano i binari però copriva la visuale su una buca enorme al centro della strada, ho preso la buca in pieno e con il contraccolpo la manopola dell'acceleratore mi è rimasta in mano ( questo episodio è stata la scintilla che ha fatto innescare tutta una serie di sfortunati eventi, e per quanto possa sembrare grave è una piccolezza rispetto a quello che mi è successo più avanti ).
A Trevignano Romano, un amico di un amica di mia mamma attraverso Facebook ( sito per lo più inutile e dannoso ma che se usato bene ha una sua utilità ) si era offerto di ospitarmi, la sua offerta rischiava di svanire perche doveva andare a Roma ma il destino l'ha lasciato al lago, anche la sua moto aveva dei problemi e così, nel pomeriggio, ci siamo incontrati; c'è stata subito intesa, ( forse perchè ci accumuna una grande libertà di spirito e pensiero ).
La mattina seguente, il 28, dopo esserci riposati dalla stressante giornata del giorno prima siamo andati da un elettratuto in paese chiedendoli se potesse riparare la mia manopola, quando ha capito che era un veicolo elettrico non sembrava molto ben disposto ma dopo averli spiegato la situazione ha acconsentito.
Io avevo la manopola di scorta, la Solaria ( dove ho comprato il motorino ) aveva previsto la rottura; in pochi minuti l'elettrauto ha sistemato il tutto e mi ha chiesto 5 €, alla fine è stato più gentile del previsto e soprattutto onesto.
Tornato a casa da Mauro, prima di partire per Viterbo volevo finire di caricare quel poco di batteria che si era scaricata nell'andare dall'elettrauto, pioveva un po' e appena ho attacato la presa e spostato il trasformatore per metterlo all'asciutto ho preso una bella scarica elettrica da 220 V.
Non mi è successo nulla, ho avuto un po' di brividi, un dolore alla spina dorsale e un torpore in tutto il corpo per circa mezz'ora ma niente di grave.
Il giorno prima in qualche modo Mauro aveva previsto tutto, mi aveva infatti battezzato "uomo elettrico" per via del mio tipo di viaggio ma in quel caso ero diventatato elettrico in tutti i sensi; fuori è iniziato a piovere un po' di più e io non avendo intenzione di bagnarmi ho aspettato fino a quando il cielo si è aperto, nel pomeriggio.
Alle 17.00 ci siamo salutati e io sono partito con le nubi ormai innocue, anche quel giorno la tappa non superava i 50 km e doveva filare tutto liscio fino a Viterbo ma ora viene il bello, dopo solamente 18 km il motorino si è scaricato, ho subito pensato che la scossa elettrica avesse danneggiato qualcosa nel motorino.
Ho chiamato i tecnici dell'Etropolis e della Solaria ma non mi sapevano dire molto, era una situazione strana anche per loro, un mio amico, che si era studiato le batterie del mio motorino mi ha saputo dare più risposte dei tecnici, erano notizie molto scoraggianti, la batteria si poteva essere danneggiata in modo serio e il viaggio era ormai a rischio.
In serata ho trovato un bar e ho messo a caricare il motorino, dovevo capire se avevo ancora un'autonomia decente, dopo tre ore il bar doveva chiudere e non avendo caricato del tutto il motorino non potevo verificare l'effettiva durata della batteria.
Viterbo era abbastanza vicina ma appena sono partito si sono alzati dei banchi di nebbia fittissima, avevo una visibilità ridotta a una decina di metri di strada, l'umidità mi entrava nelle ossa e goccioline gelate mi si condensavano sulla mia poca peluria in viso ( ho scoperto che la nebbia è peggio della pioggia, ti bagni quasi allo stesso modo e in più ti fa sentire più gelo nell'aria di quello che c'è ) in queste condizioni ho percorso i 20 km che mi separavano da Viterbo e arrivato a destinazione ho trovato un parco dove poter mettere la tenda.
Siamo arrivati al 29, tutta la mattina l'ho persa in giro a cercare qualcuno che mi facesse caricare il motorino ( cinque locali, tra bar e negozi, mi hanno mandato fuori non dico a calci ma quasi ), alla fine, riconfermando il mio pensiero, sono andato da un meccanico che mi ha accolto e fatto attaccare ( non c'è nulla da fare, se la gente è più semplice si fa meno problemi ed è più generosa ).
Dopo una visita alla città ho preso il motorino, stavo per prendere la strada per Orvieto quando mi sono accorto che il motorino aveva nuovi problemi, la batteria aveva già perso molta carica e sul manubrio ho inizaito a sentire delle microscosse elettriche che arrivavano alle mie braccia, erano proprio udibili, si sentiva il sibilo di ogni singola scossa.
Preoccupato sono tornato in centro a Viterbo, sono andato in una biblioteca pubblica ( e sottolineo pubblica ) perchè volevo aggiornare il blog ma mi hanno detto che dovevo fare un acconto alla biblioteca tramite la posta, gli ho spiegato a cosa mi serviva internet ma mi hanno detto che era impossibile farmelo usare, altra grande dimostrazione di comprensione e generosità !
Ho chiamato nuovamente il responsabile Etropolis e li ho spiegato i nuovi problemi, lui mi ha detto che l'unica cosa da fare era tornare a Roma dove c'era un tecnico che poteva montarmi delle nuove batterie; non avevo nessuna voglia di tornare indietro sui "mie stessi passi" ma era l'unico modo per tentare di risolvere il problema.
Dopo 50 km fatti con le scariche che continuavano ad arrivare alle braccia e un bivio sbagliato ero al limite delle forze, psicologiche e fisiche; a Trevignano Romano ho trovato nuovamente ospitalità da Mauro, che aveva lasciato tutto come era prima, i mie asciugamani erano appesi come li avevo lasciati, l'acqua sul comodino e il letto uguale a prima ( sembrava di essere tornati indietro nel tempo, il luogo era lo stesso ma i giorni erano trascorsi, una strana sensazione ).
La mattina dopo, mercoledì 30, Mauro si è offerto di portarmi dal tecnico Etropolis a Ostia e con qualche sforzo siamo riusciti a mettere il motorino nel bagagliaio del suo Berlingò, arrivati dal "meccanico" ho narrato le mie peripezie e lui, non molto convinto di risolvere il problema ha scoperchiato il motorino e iniziato a smontare la batteria.
Molte ore e fatiche più tardi il motorino era tornato come prima, ma con cinque batterie nuove nella pancia, ho fatto qualche chilometro sulla strada per vedere se arrivavano ancora scosse al manubrio ma fortunatamente erano scomparse.
Ormai si era fatta sera e io mi sono avviato sulla Colombo, direzione Roma, dove avevo già sentito Sandra, l'amica di mia mamma che mi aveva ospitato i giorni prima. La  mia idea, visto il ritardo immenso accumulato era quella di montare il motorino su un treno per la Toscana, Siena o Firenze e continuare per il mio itinerario.
Siamo arrivati a ieri, giovedì 31, con Sandra siamo andati alla stazione Roma Termini a chiedere informazioni, niente, il servizio auto e moto al seguito è sospeso da Dicembre 2011, ho chiesto se si poteva mettere su un treno merci ma tutte le persone con cui ho parlato non mi hanno saputo dire niente, ho provato agli uffici di noleggio furgoni ma me l'avrebbero dato senza conducente.
Ci è venuta in mente la possibilità di imbarcarmi su un traghetto con il motorino ma non esistono le tratte, dovrei fare scalo in Sardegna !
Dopo innumerevoli gri abbiamo trovato un servizio di trasporto moto, li ho contattati ma non sono riuscito a parlare con la persona che mi aspetta a Siena, quindi non avevo l'indirizzo. Dopo ore a pensare inutilmente, telefonate all'Etropolis per chiedere la loro disponibilità al pagamento e un altro incontro con Mauro ( avevo dimenticato il libretto postale nella sua macchina ) sono andato a letto a notte fonda, quasi sicuro di aver trovato il modo di trasportare il motorino.
Oggi, 1 Giugno, un nuovo crollo, questa mattina ho scoperto che il trasporto del motorino non è veloce come pensavo, ci mettono una settimana.
Ora ho deciso, non serve a niente tentare di recuperare il tempo impazzendo inutilmente, il viaggio finisce qua, torno nelle Marche per la strada più breve.

SE QUALCUNO HA LETTO TUTTO IL RACCONTO E HA UN IDEA BRILLANTE, UN LAMPO DI GENIO O PENSA DI POTERMI RISOLLEVARE SCRIVETEMI.
Oggi andrò in ostello di Roma, carico il motorino e domani mattina parto per le Marche, mi dispiace veramente tanto, in primo luogo per me ma anche per tutti gli altri che credevano in questa impresa !

venerdì 25 maggio 2012

25 maggio - Roma : racconto 23, 24 e 25 maggio

23 maggio : Napoli - Gaeta ( 105 km )
Dopo aver visitato Napoli, per quel poco che sono riuscito a vedere ( ho camminato molto ma le distanze da un punto all'altro sono infinite ), ho lasciato l'ostello che erano già le 17.00.
Uscire da Napoli dal lato giusto è stato un bel casino, ho perso quasi un'ora e percorso parecchi chilometri ma una volta lasciata la città alle spalle la confusione è rimasta, nelle cittadine e paesi seguenti che ho passato le indicazioni erano quasi inesistenti; a Capua ero già scarico ma la persona generosa è sempre dietro l'angolo, questa volta un barista.
Dopo una breve carica ho continuato per rettilinei interminabili e ho imboccato la Appia; verso Sessa Aurunca, alle pendici delle montagne, l'Etropolis si è scaricato nuovamente ma ho trovato un ristorante proprio sulla strada.
Mi sono avvicinato al locale e alla porta mi ha accolto affettuosamente un cane maremmano anticipando la stessa accoglienza ricevuta dai gestori, ho messo a caricare il motorino e intanto senza dire nulla il proprietario mi aveva preparato un posto a tavola, non erano nemmeno le 20.00 e non essendoci ancora clienti ho cenato con il pizzaiolo e il cameriere, ho mangiato una squisita porchetta con le patate che mi ha ricordato tanto le Marche. Come sempre il mio viaggio ha suscitato interesse e simpatia e abbiamo chiacchierato fino all'arrivo dei primi clienti, dopo per il resto della sera ho osservato uno strano oggetto luminescente ( ho guardato un film in televisione ) dico strano perchè dopo molti giorni passati in assenza di quello schemo risulta strano e mi sono accorto di quanto ipnotizzi e rimbecillisca, qundo la si guarda tutti giorni però si è abituati e non ce ne si accorge.
Alle 23.30 ho salutato tutti e mi sono avviato in notturna verso Gaeta, mancavano una quarantina di chilometri, un'ora e mezza dopo ero già ficcato nel sacco a pelo e con l'impetuosa musica del mare mosso che entrava nella tenda mi sono addormentato.

24 maggio : Gaeta - Latina ( 73 km )
Vista l'ora di arrivo del giorno precedente mi sono svegliato con molta calma, alle 09.00 stavo ancora facendo colazione nella tenda con i panini di pizza offerti dal pizaiolo di Sessa farciti con le marmellatine rimaste dall'ostello di Napoli. La sera non avevo caricato da nessuna parte e quindi ero quasi scarico, ho preso la strada per Sperlonga e ho deciso di fermarmi da Guido il mozzarellaro, il ristoro in cui ero stato un mese fa con il corso di arrampicata. Non era così ben disposto come avevo sperato, ha storto un po' il naso ma mi ha fatto attacare, dopo aver pranzato da lui ho raggiunto la parete dove ero stato ad arrampicare e non avendo nessun materiale da scalata sono rimasto per terra a contemplare le vie sulla roccia e a godermi la vista sul mare. Dopo un paio d'ore sono tornato al mio mezzo e sono ripartito, poco più avanti mi sono fermato a Sperlonga, volevo visitarla e nel frattempo ho anche rimediato una ricarica. E' sempre bello perdersi tra i vicoletti dei paesi, girare e inoltrarsi fin dentro alle viuzze più buie dove si trova sempre la vecchietta di turno che ti guarda male ( ma signora sto visitando e apprezando il tuo bel paese, cosa ci sara mai di male ? ) tornato dal mio giro la ventola del caricatore non girava più, il motorino era completamente carico e sono partito tranquillamente per Latina.
Arrivato quasi a Latina mi sono fermato in una tavola calda sperando mi venisse offerto qualcosa ma niente, così  mi sono preparato sul fornelletto la "minestra della nonna" Knorr, buona.
Si era fatta ora di nanna e preso il motorino ho raggiunto e passato Latina, poi sono uscito dalla strada principale in cerca di campagne isolate, fatti due chilometri c'erano ancora campi alternati a case, ho deciso comunque di fermarmi e ho messo la tenda in una coltivazione di kiwi, su terreno privato con le case a meno di 300m di distanza.

25 maggio : Latina - Roma ( 72 km )
Questa mattina mi sono svegliato molto presto per paura di incontrare il proprietario, una macchina si è fermata mentre chiudevo la tenda e una signora mi ha detto che era proprietà privata ( era la proprietaria del terreno ), io li ho raccontanto che la sera prima volevo andare in un campeggio ma mi si era scaricato motorino, nessuna delle due cose era vera ma lei ha annuito tranquilla, comunque anche se non li andava bene avevo già dormito e non c'era nulla da fare e da dire.
La seconda era quasi vera, dopo 15 km infatti ero scarico e abbandonato la pontina sono andato in cerca di qualcosa, solo 3 chilometri dopo ho trovato il primo edificio, un officina in cui mi hanno lasciato caricare.
Dopo un po' sono ripartito, soprattutto per noia, lì intorno non c'era niente da fare o vedere; dopo una trentina di chilometri dovevo ricaricarlo e mi sono fermato al bar di un benzinaio, alla mia richiesta il barista mi ha quasi riso in faccia e alzando la voce mi ha detto che doveva aspettare il suo superiore, li ho chiesto se poteva chiamarlo e chiederli se potevo attacarmi ma lui ridendo nervosamente ha detto di no, che non l'avrebbe chiamato. Non avevo tanta voglia di discutere e quindi ho preseguito a 10 km/h sulla strada mentre camion e macchine mi superavano strombazzando, dopo 5-6 km fatti con il motorino al limite mi sono fermato a un ristorante, anche qui il titolare non ne voleva sapere, ha detto che davo fastidio e non aveva nessuna presa diponibile, ma chi voleva prendere in giro ? era una struttura enorme con bar, ristorante, magazzini e altri locali, non mi puoi dire che non hai una presa disponibile !?
Un ragazzo straniero, una specie di sguattero e custode del ristorante aveva ascoltato in disparte mentre spazzava il giardino e quando il ristoratore si è allontanato mi ha detto di seguirlo che mi avrebbe fatto ricaricare lui, a collegato la prolunga alla sua stanza dove dormiva e ha pure portato una bella bottiglia di acqua fresca senza farsi vedere dal suo capo.
E' incredibile, così tanta gente indisposta l'ho trovata solo adesso avvicinandomi alla capitale, il ragazzo in tono scherzoso mi ha detto, "sei pure un loro connazionale ma non ti aiutano, ti trattano come me, come uno straniero, senza generosità".
Dopo una bella ricarica ho salutato e ringraziato il custode e in un attimo ho raggiunto Roma, ora sono alloggiato da un amica di mia mamma e rimarrò qui a riposare fino a Domenica 27.

mercoledì 23 maggio 2012

23 maggio : Napoli

Sono all'ostello la Controra di Napoli, per adesso il più bello, non come struttura ma come ambiente e accoglienza, il bello è che è autogestito, c'è la cucina per potersi fare da mangiare e bisogna lavarsi i piatti dopo la colazione, c'è meno formalità e sembra più di stare a casa che in una struttura alberghiera.
Ora parliamo dell'impresa che è stata arrivare fino a qui !

22 maggio : Salerno - Napoli ( 110 km )
Sul mio itinerario da Salerno a Napoli la distanza da percorrere era di 66 km, ma era quella interna che passava dal versante Est del Vesuvio, io ero convinto che fosse quella che passava la costiera amalfitana ma ripensandoci era impossibile fare così pochi chilometri percorrendo l'intero promontorio.
Io da Salerno tranquillamente ho preso la stradina tortuosa che andava verso Amalfi, dopo mi sono accorto dell'errore ma sarebbe stato stupido tornare indietro.
Guardando il lato positivo, stavo percorrendo un tratto d'Italia splendido, stradine contorte a picco sul mare con centinaia di splendidi agrumeti sui versanti delle "montagne", sarebbe stato tutto più bello se di lì a 2 km non si fosse messo a diluviare, ho indossato il mio k-way e ho proseguito.
Arrivato ad Amalfi volevo fare una visitina alla cittadina ma il tempo era proibitivo, giusto il tempo di andare a prelevare alla posta e sono ripartito; le strade erano molto belle ma erano tutta una curva, strettissime e piene di autobus e pulmini turistici che si incastravano tra le pareti rocciose quindi un continuo accellera e decellera, molte frenate e ripartenze ( distruttivo per il motorino che dopo appena 35 km era scarico ).
Devo dire che la gente che ho incontrato nella costiera amalfitana è stata la meno disponibile, forse perchè sono abituati ai numerosi turisti facoltosi che li riempiono di soldi e quindi chiedere un po' di generosità agli albergatori, ristoratori e negozianti in cambio di nulla da parte mia è troppo o forse sono stato sfortunato e ho trovato le uniche persone non disponibili.
La mia teoria è stata confermata da una cosa, il primo che mi ha fatto ricaricare seriamente, per 3 ore e mezza, è stato un meccanico a San Pietro, dopo Positano, gente semplice e non albergatori troppo gonfi di soldi per offrire generosità.
Mentre ricaricava sono sceso per una stradina piena di tornanti che scendeva al mare, dopo nemmeno 2 chilometri si è messo a diluviare e mi sono rifugiato nel ristorante di un campeggio, l'unica struttura presente in zona.
Mi sono messo a parlare del mio viaggio con il cuoco e il proprietario e intanto il tempo fuori continuava a peggiorare, i nuvoloni scuri erano diventati un tutt'uno con il mare che era diventato grigio, una foschia densissima non faceva vedere più nulla e io iniziavo a temere di non riuscire ad arrivare a Napoli, mi mancavano ancora 52 chilometri.
Dopo quasi 2 ore passate guardando il giro d'Italia ( guarda caso la tappa era passata da Bolzano ) il tempo sembrava migliorato e io mi sono incamminato verso l'officina per recuperare l'Etropolis.
Arrivato in officina ha riniziato a piovere ma io dovevo partire, con una stradina sono riuscito a tagliare Sorrento e ho intravisto all'orizzonte Napoli, sembrava vicina ma appena ho chiesto indicazioni un signore divertito mi ha detto "Sei pazzo, senza autostrada sai quanti paesi devi attraversare ?! sono 15 paesi e ancora 30 chilometri per Napoli !", rincuorato da queste parole ho proseguito per la mia strada, ormai ero un tutt'uno con la pioggia ( ero più bagnato dell'acqua che mi scivolava addosso, lo so è uno strano concetto ).
Mi sono fermato a Torre Annunziata per mangiare una pizza e arancini a 5 euro e con un po' più di carica sono ripartito; ero in una situazione per chiunque insostenibile, mi immergevo in strade con buche profonde 30-40 cm, diluviava e avevo braccia e schiena a pezzi per la strada devastata.
Arrivato finalmente a Napoli ho chiesto per l'ostello, nessuno lo conosceva, e mi hanno mandato da due parti opposte della città e il mezzo si è scaricato un'altra volta, l'ho caricato in un parcheggio notturno e dopo aver avuto le indicazioni corrette ho raggiunto l'ostello percorrendo gli ultimi 500m a piedi, la pioggia non si era fermata un momento e ormai erano le 00.30 !
Che giornata, fino ad oggi la più stancante.

lunedì 21 maggio 2012

21 maggio - Salerno : racconto 19, 20 e 21 maggio

19 maggio : Tricarico - Potenza ( 45 km )
Sono partito dopo aver salutato il meccanico già bello pimpante alle 7 di mattina, sapevo che avevo davanti a me la tappa più impegnativa per il motorino, dovevo arrivare a un valico di 920 m d'altitudine e salire e scendere più volte da varie montagne; la Basilicata è molto bella, bellissime montagne e paesini attaccati alle pendici o in cima a esse, grotte e chiese rupestri un po' ovunque, sembra di tornare indietro all'era primitiva quando l'uomo viveva tra le montagne e sapeva rispettarle e utilizzarle al meglio, è da visitare però in un altro modo, non con il mio motorino.
Sono arrivvato miracolosamente alle porte di Potenza con il motorino che stava per lasciarmi a piedi e ho trovato un bar con dei gestori all'apparenza gentili, mi hanno fatto attaccare e io sono partito a piedi per il mio consueto giro nelle città dove mi fermo. Sono tornato dopo 2 ore al bar che stava chiudendo per la pausa pranzo, non mi hanno neanche salutato e se ne sono andati, una volta partito con il motorino per uscire da Potenza mi sono accorto che il motorino era già scarico, la spina l'avevo trovata ancora attaccata al mio arrivo ma probabilmente avevano interrotto il flusso di corrente. Ero infuriato e ho iniziato a gironzolare per la città ( tutta in salita ) in cerca di negozi aperti o possibili punti di rifornimento ma erano le 14 ed era tutto chiuso, ovviamente il motorino si è scaricato ma io non avevo nessuna voglia di portarmelo in giro a piedi, ero veramente al limite e lì per lì ho deciso di mollare tutto, ho chiamato a casa e ho detto che avrei preso il primo treno per le Marche, non ne volevo più sapere !
Riflettendo un po' più lucidamente mi sono accorto che avrei commesso un grande errore, non potevo buttarmi giù per "così poco", quello che sto cercando di portare avanti con il mio viaggio non poteva essere fermato da questo. Mi sono messo sotto un albero in una radura e ho dormito beatamente per 3 ore in attesa dell'apertura dei negozi, al risveglio ho preso una discesa ( anche se il centro e la maggior parte dei negozi erano dall'altra parte non aveva senso spingere il motorino ) in questi casi quando la sfortuna ti prende è da stupidi andarci contro e cercare di affrontarla, quindi con la discesa, tornando indietro, i problemi sarebbero andati via, scelta che mi ha premiato.
Ho trovato una gelateria-pasticceria in cui sono stato a caricare fino all'orario di chiusura, le signore mi hanno offerto un vassoio pieno di pasticcini e tre cornetti, l'animo era tornato bello alto, e su consiglio di alcuni locali mi sono diretto nel vicino parco per la notte.

20 maggio : Potenza - Stazione di Buccino SA ( 55 km )
Per recuperare qualcosa del ritardo accumulato sarei dovuto arrivare a Salerno ma ormai avevo capito come funzionava in Basilicata, dopo 40 km di montagne il motorino si è sempre scaricato e quindi non ho mai potuto fare lunghe tappe giornaliere.
Ho fatto colazione con le buonissime paste che mi avevano offerto e sono partito, dopo soli 20 km ho deciso di caricarlo, mi sono fermato in un centro della protezione civile dove mi hanno accolto la moglie del presidente e sua figlia.
Parlando con loro ho capito un po' di più di come funzionano le cose in Basilicata e di come loro affrontano il lavori di volontariato, la cosa assurda è che il comune o nessun altro ente pubblico li appoggia, i mezzi e tutti i costi di gestione della struttura sono pagati interamente da loro.
Dopo molte riflessioni e cose che mi sono state dette che non riuscirò mai a comprendere sulla situazione della loro regione ci siamo salutati e io ho iniziato a divallare altre montagne.
Prima di Vietri di Potenza mi sono fermato in una piazzola a mangiare, avevo finito il gas nel fornelletto e ho dovuto improvvisare, ho preso la brioche che mi era rimasta e l'ho farcita con una scatoletta di tonno, un pasto inaspettatamente riuscito, era buona !
Le montagne non mi abbandonavano ma dopo poco il motorino sì, mi ha abbandonato, per fortuna ho trovato sulla strada un ristorante e ho avuto un'altra dimostrazione di accoglienza e generosità favolosa.
Mi è stato offerto un panino, così ho pranzato due volte, poi ho conosciuto il figlio del proprietario, quasi mio coetaneo con cui ho passato tutto il giorno tra una partita a biliardino e una chiacchierata, è rimasto veramente meravigliato dalla mia impresa, ogni volta che aggiungevo una spiegazione o un dettaglio del mio viaggio alle cose già dette lui sbarrava sempre di più gli occhi e sorrideva.
E' arrivata velocemente ora di cena, mi è stata offerta anche quella, e così ho deciso di rimanere a dormire lì nonostante fossi ancora lontano da Salerno; dopo cena altre partite a biliardino, una anche fruttuosa, abbiamo battuto il "re del biliardino" ( il campione del paese ) che ci ha pagato due gelati !
Il proprietario era così interessato al motorino e alla mobilità elettrica che gli è balzata in mente l'idea di aprire una concessionaria Etropolis nel suo paese, per valutare le doti del morino mi ha portato su una salita lunga circa 2 km con pendenze del 18-20 %, terribile però il motorino si è comportato a meraviglia e lui è rimasto soddisfatto, sembrava veramente convinto di aprire la concessionaria, vedremo !
Ho salutato tutti e contento di quella giornata sono andato nel capannone dove avevo preparato la mia tenda, mi sono infilato nel sacco a pelo e mi sono addormentato con una coppia di piccioni che amoreggiava sopra la mia testa.

21 maggio : Stazione di Buccino - Salerno ( 90 km )
Oggi mi sono svegliato alle 6, mi aspettavano molti chilometri di strada e ancora qualche salita.
Dopo circa 40 km, ormai entrato pienamente in Campania, mi sono dovuto fermare in un bar per non rimanere a piedi. Il bar si chiama Gonnella, a Serradarce, Ci tenevano alla citazione !
Sono arrivato circa alle 8 e tra i locali si sono fatti a gara per decidere chi mi doveva offrire la colazione, molto simpatici !
Sono ripartito dopo qualche ora diretto a Salerno, tappa intermedia Eboli in cui ho approfittato di un officina per la ricarica. Altri 20 km e sono arrivato alle porte di Salerno, appena ho visto il cartello ero felice di essere arrivato e riposarmi ma per il centro ho dovuto percorrere altri 19 km, interminabili, Salerno è di un estensione esagerata, non me l'aspettavo. Ho deciso di pernottare in un ostello per vari motivi, non c'erano campeggi in zona, mi è stato consigliato di non campeggiare liberamente in spiaggia e in utimo dovevo farmi una doccia.
Ora, lasciato l'internet point finisco di visitare la città e poi andrò a riposare su un letto ( che bella parola, letto ! )

venerdì 18 maggio 2012

18 maggio : Matera - Tricarico ( 85 km )

Sono a Tricarico, in un negozio di giocattoli che è anche internet point, sono su un tavolino con il computer in mezzo a tante barbie e cicciobello !

Questa mattina ho lasciato a malincuore l'ostello e la città di Matera, una città davvero splendida, magica, sicuramente tornerò per godermela meglio.
Il motorino era stato caricato completamente all'ostello due giorni prima e essendo stato sotto la piopggia di ieri non aveva una piena autonomia.
Uscito da Matera delle splendide colline dorate mi sono spuntate davanti agli occhi, altro che colline e monti marchigiani o toscani, per me questi sono i più belli !
Non so dire perchè di preciso ma quel paesaggio mi ha incantato così tanto che non avevo neanche voglia di fare foto, quasi a voler tenere quella stupenda vista solo per me e poi una foto, per quanto ben fatta non avrebbe reso quel fascino !
Per una quindicina di chilometri ci sono state interminabili discesce ma poi la strada ha cominciato a salire, e salire di molto. Verso Grottole, dopo 50 km mi sono dovuto fermare, questa volta il donatore di corrente è stato il titolare di un officina, pausa pranzo e giro in centro con un signore che mi ha fatto da cicerone e dopo 3 ore sono ripartito.
Ero ad un altitudine di 480m ma per Tricarico, così mi hanno detto i locali, dovevo ancora scendere e poi risalire fino a quota 700m; impresa ardua per il motorino che infatti ha retto fino a 7 km da Tricarico, quelle salite con decine di tornanti non sono proprio adatte a un veicolo elettrico, bisogna ammetterlo.
La fortuna che sembra seguirmi costantemente in questo viaggio mi ha fatto incontrare sulla strada una panda 4x4 che andava a Tricarico, ho improvvisato una fune con la prolunga di corrente che avevo nel sottosella e pian piano siamo saliti fino alla cittadina.
Ora il motorino si sta caricando in un'altra officina, questa sera per la notte speravo di andare in un bosco, ma qui intorno sembra non vedo boschi, dovrò ripiegare in un parco sperando di non trovare altri cani randagi !

mercoledì 16 maggio 2012

16 maggio - Matera : racconto 14 e 15 maggio

Oggi sono arrivato a Matera, per quello che ho visto fino adesso posso dire che è splendida !
Sono di nuovo in una biblioteca ma purtroppo questa volta a pagamento ( 2,50 €  l'ora ! )

14 maggio : Soleto - Marina di Leporano ( 95 km )
Mi sono alzato con molta calma e ho sentito la pioggia che batteva, così ho deciso di aspettare un po' in casa dei miei amici in attesa che il cielo si aprisse, dopo mezz'ora continuava a piovere e ho deciso di partire ugualmente. Scelta azzardata e pagata cara, dopo 3 km di strada ha iniziato a diluviare, avevo il k-way ma era come non averlo, l'acqua mi entrava d'appertutto e forse il tessuto "idrorepellente" contribuiva nel bagnarmi ancora di più, pantaloni impermeabili non ne avevo così ho deciso di tenere i pantaloncini corti, potrebbe sembrare stupido ma la pelle è molto più facile da asciugare che il tessuto di un paio di pantaloni, quindi meno ce n'è, meglio è !
Dopo 15 km, nonostante sia bellissimo stare sotto la pioggia ( rigenera il corpo e tutte le preoccupazioni e i problemi sembrano scivolare via con le goccioline ) non ce l'ho più fatta a resistere e mi sono fermato in un area di servizio per ripararmi e asciugare quel che potevo.
Appena il sole fece capolino tra le nubi ho salutato i gestori con cui nel frattempo avevo chiacchierato e saltai in sella al motorino, volevo arrivare il più possibile vicino a Taranto anche se la tappa prevista era Manduria.
Ho seguito la via Salentina e sono arrivato ad Avetrana, senza dar molta importanza alle vicende di cronaca ho fatto un giro nella cittadina che è molto carina, ho mangiato qualcosa e poi sono ripartito, stavolta verso Nord ( Soleto è stato il punto più a sud raggiunto, adesso risalgo ).
Dopo altri scrosci temporaleschi presi in pieno e l'incontro con un simpatico panettiere che si era proposto ironicamente di farmi da sponsor sono arrivato a piedi al campeggio, il motorino infatti 4 km prima mi aveva abbandonato.
Erano le 21 e il campeggio era già chiuso ma fortunatamente è arrivato un campegigiatore che stava rientrando da fuori, mi ha aperto il cancello e dopo aver telefonato al proprietario abbiamo concordato che avrei pagato la mattina seguente.

15 maggio : Marina di Leporano - Castellaneta ( 60 km )
La mattina mi sono svegliato, ho fatto una bella doccia calda e ho pagato il campeggio a soli 5 €, il prezzo pieno era 12, sono stati proprio gentili !
A 15 km di distanza c'era già Taranto in cui mi sono fermato tutto il giorno per visitarla bene, verso le 18 sono partito in direzione Matera, volevo arrivare in un bel posto tranquillo dove poter mettere la tenda.
A Palagiano sono passato davanti a un benzinaio, in realtà a una "benzinaia" e ho deciso di fermarmi anche se non ero scarico, per stare più tranquillo il giorno dopo. Il titolare mi ha preso subito in simpatia e dandomi del paraculo ( secondo lui andare in giro a spese degli altri attacando la presa di corrente era da paraculo ) mi ha concesso la corrente; è incredibile come attacando la spina del motorino ci si colleghi anche alle persone, entrando subito in contatto; chiunque sia, appena mi attaco e ricevo la loro generosità le persone si aprono e la sensazione di essere sconosciuto l'uno all'altro scompare, è strano e difficile da spiegare ma questa magia mi è successa quasi sempre, è veramente bello condividere così, senza ostacoli o pregiudizi che ci sarebbero magari a casa propria.
Tra la gente del bar, oltre che con la benzinaia, più o meno mia coetanea mi sono fermato a parlare con due ragazzi, uno era un motociclista stile Harley che non riusciva a comprendere la mia generale lentezza del viaggio, dai tempi di ricarica alla velocitò del mezzo, l'altro invece era piuttosto silenzioso e annuiva alle mie affermazioni, aveva capito le mie motivazioni e il mio spirito e sembrava quasi emozionato.
Dopo un ora il bar doveva chiudere e io un po' dispiaciuto me ne sono dovuto andare.
Alcuni locali mi avevano detto che Matera stava a 35, 40 km ( ero sicuro di poterci arrivare ) dovetti ricredermi perchè Matera era a 60 km e con le salite che iniziavano a picchiare mi sono dovuto fermare a Castellaneta, ormai erano le 22 e ho deciso di montare la tenda in un parco.
Vicino al parco c'era una pizzeria, sono entrato e ho chiesto se potevo attacarmi, non  ho mai visto tanta ospitalità, dopo essermi attacato ho mangiato una pizza, al momento di pagare mi hanno detto che me la offrivano. Ci siamo messi a parlare del mio viaggio e di altro, erano tutti molto simpatici, dal pizzaiolo, al proprietario e i suoi figli;  il gestore mi ha pure regalato la maglietta del locale che ho idossato per la foto di rito.
A notte inoltrata ho salutato tutti e ho preso un cannolo per la colazione, anche quello in omaggio, e felice per la bella serata passata in compagnia sono andato nel parco per montare la tenda.

Notte terribile, era zona di cani randagi e in piena notte una decina di cani hanno accerchiato la mia tenda ringhiando e abbaiandomi a 20 cm dalle orecchie, per un attimo mi sono "paralizzato" dalla paura, poi ho tirato un urlo tremendo che li ha fatti allontanare, i loro latratti però mi hanno tenuto compagnia fino all'alba.

sabato 12 maggio 2012

12 maggio - Soleto : racconto del 9, 10 e 11 maggio

9 maggio : Barletta - Adelfia ( Bari )
Come scritto a Bisceglie per ora di pranzo sono arrivato a Bari, dove mi aspettava un ex compagno di università di mia mamma. Ho attacato il motorino al palazzetto dove stava lavorando, la tangenziale di Bari mi aveva lasciato quasi a piedi. Siamo andati a mangiare un boccone e poi ci siamo diretti a casa di Sunny, così si chiamava, che si trova ad Adelfia, quasi 20 km all'interno, non comodissima per l'autonomia del mio mezzo.
Nel  pomeriggio mi ha portato nel centro che ho visitato con calma ( la stessa con cui affronto l'intero viaggio ) fervevano i preparativi per la festa di San Nicola, patrono di Bari, peccato non aver assistito alla festa vera e propria in serata.
La sera giocava la squadra di pallacanestro di Sunny, partita persa e incazzatura inevitabile; stanchi e adirati ( adirato era solo lui, io non avevo visto una bella partita ma ovviamente non mi turbava tanto ) siamo tornati a casa dove ci aspettava una spaghettata notturna, erano già le 23. Abbiamo calato la mia prolunga dal balcone, per la prima volta è servita quasi l'intera lunghezza, 30 m, e il motorino a preso a caricare mentre io mi sono disteso sul divano del salotto, sempre meglio che dormire in tenda.


10 maggio : Adelfia - Il Capitolo ( Monopoli ) 63 km
La mattina, dopo una lunga dormita., sono partito per il sud, solo per tornare a Bari ho percorso già 20 km, fatti tutti a massima velocità per stare dietro a Sunny che mi ha indicato la strada da imboccare.
Ero un giorno in ritardo e invece che fermarmi a Monopoli, per cercare di recuperare volevo avvicinarmi il più possibile a Brindisi e trovare un campeggio. Sulla strada ho incontrato Polignano a mare, il giorno prima avevo sentito su TG Norba che l'intero cast di Beautiful era passato di lì per girare delle scene, non che me ne fregasse ma significava che quel posto doveva essere molto bello, in effetti l'ho visitata e meritava !
Sono sceso ancora più giù e arrivato a Monopoli dovevo caricare il motorino, chiesi in una gelateria e mi fecero attaccare senza tante storie.
Dopo il mio giro per la città durato 2 ore e mezza sono tornato a riprendermi il motorino ma notai la prolunga staccata e bella arrotolata accanto all'Etropolis, meravigliato entrai per chiedere spiegazioni, il titolare bello allegro mi disse che l'avevano staccata 2 ore fa, rimasi a bocca aperta e per non mandarli a quel paese uscì subito dal locale e presi le mie cose, erano di un arroganza tremenda e dico, se non mi vuoi aiutare me lo dici primi così trovo qualcuno più disponibile, non fingi grande generosità per poi prendermi per i fondelli !
Con quella misera ricarica sapevo di non andare tanto oltre, 7 km più avanti fortunatamente ho tovato un campeggio, voleva da me 15 €, roba da pazzi, lo stesso prezzo che faceva ai camperisti, dopo qualche trattativa siamo arrivati a 10 €, mi sono sistemato per la notte e maledicendo i gelatai mi sono addormentato.

11 maggio : Il Capitolo - Soleto ( in campagna ) 150 km
Alla partenza dal campeggio non mi sarei mai immaginato una giornata così lunga, demotivante e faticosa ma ha avuto anche i suoi lati positivi.
La mattina, smontata la tenda e preparati i bagagli sono partito con meta prevista un campeggio a Torre San Gennaro. Ho seguito la litoranea in direzione Brindisi, poi non so come ma mi sono ritrovato su una strada con direzione obbligatoria Ostuni, poco male, mi avevano detto che era un bel paese e ho proseguito, ho deciso di lasciare il mio zaino alla polizia e per il motorino ho trovato un meccanico con annesso autolavaggio che mi ha fatto attaccare. Mi sono incamminato per il centro ma il caldo mi ha fatto deviare in un parco dove su una panchina ho incontrato un trentino con il suo bambino, per di più imprenditore nel campo delle energie rinnovabili, dopo una chiacchierata in compagnia di 3 operai locali in pausa pranzo mi ha offerto il un panino e una bevuta. Passate le ore più calde ci siamo salutati e ho fatto il mio bel giro per il paese.
Il tempo è volato ed essendo passate più di 3 ore una volta tornato al motorino vidi che si era accesa la spia verde, era completamente carico !
Mi è balzata in mente l'idea di arrivare fino a Soleto in una tirata ma ripensandoci ho cambiato idea, mi sono diretto verso Brindisi che era a circa 30 km da lì, poi passato anche Brindisi mi sono avvicinato alla costa in cerca del campeggio, tutti chiusi.
Continuavo ad andare avanti, sempre più a sud, alla ricerca di campeggi aperti ma niente, la sorte non era dalla mia parte, dopo molti chilometri sono arrivato a Torre Chianca con il motorino scarico e ho scoperto di essere a soli 9 km da Lecce. Ho contattato i mie amici di Soleto e abbiamo concordato che li avrei raggiunti in nottatata. Ho trovato un alimentari e mi sono attaccato dopo l'approvazione del proprietario, ho rovistato nella mia piccola dispensa e mi sono preparato una pasta con dei cuori di carciofi un po' acerbi rubati in un campo lì vicino e alle 22, dopo 2 ore di attesa sono partito per Soleto, che doveva essere a soli 35 km da me.
Sono arrivato a Lecce senza problemi ma un signore mi ha dato le indicazioni sbagliate e mi sono diretto verso lo Ionio, nella costa pugliese opposta, poi mi è venuto in mente di guardare la cartina e sono tornato indietro. A 15 km da Soleto però il motorino mi ha lasciato a piedi e ho deciso di dormire, ho aperto la tenda sul ciglio della strada, oltre al motorino era scarico anche il cellulare e non ho potuto avvisare i  mie amici che mi stavano aspettando a casa.


Questa mattina sono arrivati con il loro pick up e mi hanno trainato fino a casa, ora mi riposo per due giorni, ripartirò il 14 in direzione Taranto.


mercoledì 9 maggio 2012

9 maggio - Bisceglie : racconto 7 e 8 maggio

Sono in una biblioteca, tanto per cambiare, in questo caso in quella di Bisceglie, davanti a me ho 30 km per Bari dove mi aspetta un amico di mia mamma ma il motorino andava caricato e ne ho approfittato per fare un giro in paese.

7 maggio : Lesina - Vieste ( 90 km )
La strada davanti a me era lunga e già sapevo di dovermi fermare a ricaricare il mezzo più di una volta.
Sono partito in tarda mattinata dopo aver fatto un giro al mercato di Lesina e comperato alcune cose dimenticate a casa ( per esempio un paio di lamette ).
Mi era stato consigliato di fare la strada a scorrimento veloce per arrivare a Vieste, ma non è il modo in cui voglio viaggiare, così sono andato sulla costa e ho fatto la litoranea, nei pressi del lago di Varano una simpatica vecchietta mi ha venduto un chilo di cozze per 1 €, più avanti sui tavolini di un bar chiuso ho provato a cucinarle con un po' di limone, ma non avendo staccato bene la barbetta dalla conchiglia si sono cotte rimanendo attaccate alle pareti delle valve, va bè, erano buone lo stesso !
Dopo Rodi Garganico, che ho visitato, si è scaricato il motorino e mi sono dovuto fermare in un ristorante a S. Menaio.
Fuori ha iniziato a piovere così ho deciso di stare lì mangiare una bella cena di pesce, dopo una settimana di pasta al tonno e scatolette varie era necessario e meritato.
Nell'attesa degli antipasti ho ascoltato il mio primo TG dopo una settimana, le notizie ai più sembrerebbero importanti, Putin che torna al potere, la crisi greca e via dicendo ma in quel momento davanti alle mie portate non mi interessava proprio nulla .
Finito di piovere, sono partito per Vieste, è stata la prima volta che ho viaggiato in notturna.
Entrato nel centro storico inizio a sentire il suono di trombe e altri fiati, giusto in tempo per assistere al concerto della banda cittadina che ha coinvolto in una grande festa tutti i cittadini e anche qualche forestiero come me.
Ormai a notte fonda mi sono allontanato dal centro e diretto da qualche parte in cerca della sistemazione per la tenda, ho trovato una piazzola in una radura, il mare era molto vicino, lo sentivo, ma solo la mattina seguente con la luce dell'alba mi accorsi di essere in cima a una scogliera sul mare, magnifico !

8 maggio : Vieste - Barletta ( 110 km )
Entrando nel Gargano, non era previsto ma ne è valsa veramente la pena, ero e sono tutt'ora un giorno indietro rispetto alla tabella di marcia, arriverò oggi a Bari invece di ieri, niente di grave.
Sono partito da Baia di Campi, avevo scoperto dove mi trovavo, alle 13 dopo aver caricato il mitico Etropolis per tutta la mattina in un campeggio, la strada era molto bella ma pessima per il mio motorino, un continuo saliscendi.
A Manfredonia infatti era già scarico, non c'è problema, una presa e delle persone cortesi si trovano ovunque, sono entrato al porto e ho trovato un baretto, il proprietario meravigliato che venissi da Pesaro e incuriosito dal mio viaggio mi ha fatto attacare ben volentieri.
Nel frattempo ho fatto una visita al paese e rimediato un biglietto gratutito per entrate al castello.
Tempo due ore e sono andato a riprendermi il mezzo, in teoria volevo arrivare a Margherita di Savoia ma 5 km prima del paese, in mezzo alle paludi il motorino si è fermato ( si chiama riserva delle saline di Margherita di Savoia ma a parte l'ultimo tratto il resto sono campagne e paludi ) lo sa anche il mio casco che ha visto  spiaccicarsi centinaia di moscerini.
Per mia enorme fortuna ho trovato un signore con un furgoncino, tipo Fiorino, che stava lasciando il suo terreno, abbiamo montato il motorino nel cassone e tutto contento ha detto che mi avrebbe portato a casa sua a Barletta, mi avrebbe fatto mangiare e mi avrebbe preparato un letto in una piccola casetta di legno vicino a casa sua.
Io ero entusiasta ma un po' meno quando arrivammo a destinazione, la moglie che lo aspettava fuori dalla porta era arrabbiattissima con il marito per aver portato uno sconosciuto in casa ( non ha tutti i torti ) e ha ordinato al marito di portarmi via dalla sua vista. Il signore era imbarazzatissimo e la cosa era reciproca, non sapevo come scusarmi dell'accaduto ma dopo tutto ha deciso lui di portarmi a casa, non le lo aveva chiesto nessuno.
Così mi ha portato nella piazza dove potevo mangiarmi una pizza e ci siamo salutati, i gestori del ristorante e un gruppetto di locali si sono radunati intorno a me e con il solito stupore mi hanno guardato bene in faccia per capire se ero un pazzo o no.
Ovviamente mi hanno fatto attaccare il motorino e ho ordinato un'ottima pizza, la affumicata ( scamorza e speck ) per soli 5 € !
A notte inoltrata sono andato in spiaggia e come al solito ho preparato l'accampamento, ormai è diventato così naturale che non mi pesa per niente, in 2-3 minuti riesco a montare la tenda, stendere il materassino e il sacco a pelo e ficcarmici dentro in un attimo.

lunedì 7 maggio 2012

3, 4, 5 e 6 maggio : riassunto delle puntate precedenti

Ora mi trovo alla biblioteca comunale di Lesina, cittadina all'inizio del promontorio del Gargano, in questi giorni praticando campeggio libero e non trovandomi mai in una città mi è stato impossibile aggiornare il blog. Ora descriverò brevemente le varie giornate che ho trascorso.

3 Maggio : Pollenza - Cupra Marittima ( 70 km )
Come scritto in precedenza dovevo arrivare in un'area camper attrezzata a Pollenza ma non era attrezzata e sulla piazzola c'era una carovana di tir e roulotte ( era un gruppo di persone proprietari di un Luna Park viaggiante ). Dopo un po' di storie hanno deciso di farmi attaccare alla loro presa.
Al risveglio dalla prima dormita in tenda sono partito per il sud, meta prevista San Benedetto del Tronto.
A metà strada ho ricaricato un oretta da un produttore di pannelli fotovoltaici tutto entusiasta della mia impresa, è stata la prima vera ricarica pulita !
Nel pomeriggio, a Pedaso, ho incrociato mia sorella di ritorno da un tirocinio nel carcere di Vasto che mi ha dato una pasta a cottura più breve, spazzolino e dentifricio ( l'unica cosa che avevo dimenticato a casa ! ) e un po' di dolciumi. Ci siamo salutati e io ho proseguito in direzione Sud, nel pomeriggio tardi ho deciso di fermarmi in un camping prima di San Benedetto, a Cupra marittima e elemosinando sono riuscito ad avere per soli 5 € piazzola tenda, elettricità, doccia calda e accesso al mare di cui ho approfittato facendo il mio primo bagno della stagione.

4 maggio : Cupra Marittima - Francavilla al mare ( 80 km )
Partito dal camping il mattino presto, poi a San Benedetto mi sono fermato per visitarla, era anche giorno di mercato. Giù dritto fino a Pescara con una breve ricarica in un camping ( gratuita ).
Pescara volevo visitarla ma non mi fidavo a lasciare il mio grande bagaglio sul motorino quindi sono andato alla stazione dove esiste ancora il deposito bagagli e per 3 € l'ho lasciato lì. Ho fatto un giro a Pescara, non conoscendola non sapevo cosa aspettarmi ma direi che non è un bel posto, a mio parere.
Il centro è un grande viale pieno di negozi, c'è un unica chiesa prima del viale e il lungomare è carino ma niente di speciale; il centro storico io non l'ho trovato, non so neanche se esista.
Per la notte sono sceso ancora di qualche chilometro, a Francavilla al mare e ho campeggiato sulla spiaggia, bello, unico inconveniente, una ragazza mezza ubriaca mi ha pisciato sulla tenda !

5 maggio : Francavilla al mare - Vasto ( 60 km )
Partito da Francavilla, ma il motorino era completamente scarico dal giorno prima, mi sono fermato in un bar a fare colazione e l'ho caricato un pochino lì. Più avanti a Lido Riccio ho trovato un camping fatiscente con una presa, non c'era nessuno e mi sono attaccato, una mezz'ora dopo è arrivato il proprietario ( viste le condizioni del campeggio pensavo fosse abbandonato e invece no ) molto cordialmente mi ha detto che potevo rimanere a caricare quanto volevo. Così ho preso la mia macchina fotografica e sono salito per una stradina che portava ad un colle, intanto sotto di me il proprietario del campeggio con un suo amico facevano grossi lavori, probabilmente dovevano rendere presentabile il campeggio per la stagione estiva in arrivo.
Dopo due ore passate a camminare tra i campi sono sceso e ripartito per Vasto.
Da quella località fino a Vasto c'è una zona molto bella, la costa dei trabocchi ( le casette di legno su palafitta dei pescatori ). A Vasto mia sorella mi aveva messo in contatto con un educarice del carcere che mi ha fatto rilasciare dal responsabile del Parco naturale di Punta Aderci un permesso per campeggiare nella riserva.
Prima della riserva mi sono fermato alla Trattoria Ferri, dove mi era stato detto di andare per caricare il motorino. Incuriositi da me e dal mezzo un gruppo di locali si è avvicinato e mi ha riempito di domande, preso confidenza mi hanno portato a vedere la spiaggia, fino ad ora è stata la giornata più bella, erano davvero simpatici e tra una chiacchierata e una bevuta è volato via il pomeriggio. Fatta la cena con il mio fornelletto e preparato il giaciglio mi sono messo a dormire in una notte umidissima.

6 maggio : Vasto - Lesina ( 85 km )
La mattina del 6 maggio ho visitato il Parco in cui ho dormito, un gioiellino anche se i locali mi hanno detto che era più bello prima che istituissero la riserva. Il mio itinerario prevedeva di raggiungere San Severo ma seguendo il consiglio dei "Vastesi" ( spero si dica così ) mi sono diretto verso il Gargano, non vorrei discriminare niente e nessuno ma passare per il Molise non è stato bellissimo, non c'è quasi nulla, nè paesi nè colline o chiese, monumenti...
Forse è stata la strada che ho fatto io ma per 25 km esatti oltre a un campeggio gigante e un centro commerciale non ho visto altro, anche i campi, pochi sono coltivati. è una zona strana.
Alla 18 sono arrivato a Lesina, la mia idea era di trovare un campeggio a basso costo ma non c'erano campeggi, mi sono dovuto fermare in una area di sosta camper e pagare 12 € , in un giorno ho speso la stessa cifra che ho pagato in una settimana.
Ora lascio la biblioteca e spero di arrivare a Vieste.

mercoledì 2 maggio 2012

2 Maggio, Montesicuro - Macerata - Pollenza ( forse )

Questa mattina, con il cielo sereno, sono partito alle 09.00 da Montesicuro.
Ho affrontato la strada con calma, oggi era una tappa breve, 40 km fino a Macerata e mi sono goduto la splendida strada panoramica che passa per Montefano.
Alle 12.00 con il motorino abbastanza carico sono arrivato a Macerata dove mi aspettava una mia amica, da esperta montanara mi ha guidato a passo svelto per il centro città. Visita obbligata al museo della carrozza, molto interessante ( oltre a numerosi esemplari di carrozze corredati da spiegazione tecnica e storica c'è ne una in cui si possono percorrere virtualmente dei percorsi in terra marchigiana ) usciti dal museo chi c'era ad aspettarci ? la mitica pioggia, che mi accompagna fin dalla partenza, speriamo finisca presto !

Ora sto scrivendo "abusivamente" dalla biblioteca statale della Facoltà di Filosofia e il motorino è a caricare in un  bar del centro, fuori la pioggia continua a cadere.
Tra un oretta lascerò Macerata per raggiungere un area camper a Pollenza, lì dovrei trovare il posto per la tenda !

martedì 1 maggio 2012

1 maggio, San Giorgio di Pesaro - Montesicuro ( AN )

Come primo giorno di viaggio è stato bello intenso !
Questa mattina con mia madre abbiamo organizzato un bel rinfresco e invitato gli amici ad assistere all'inizio del viaggio, tra una birra e una pizzetta sono partito da casa poco prima delle 12.00 alla volta di Ancona.
Sono partito con calma e mantenendo una velocità di crociera di 40 km/h sono arrivato a Falconara senza nessun problema, dopo poco percorrendo la statale mi sono ritrovato dentro alla superstrada ( cosa vietata al mio motorino ) e percorsi 5 km mi si è scaricata la batteria, avevo fatto in tutto 50 km, non pensavo che il carico di attrezzatura e cibo diminuisse così tanto l'autonomia !
Per fortuna ho trovato una stazione di servizio Autogrill, ho chiesto una presa di corrente al barista che dopo qualche occhiata dubbiosa mi ha portato dietro all'edificio in un piccolo magazzino.
Mi sono attaccato e ho iniziato a leggere un libro nell'attesa, dopo 1 ora e mezza convinto che mi bastasse sono ripartito e mi sono messo in contatto con la mia amica che mi aspettava a Montesicuro.
Per arrivare al paese ho percorso una salita decisamente esagerata per il mio mezzo, arrivato quasi a destinazione ho sentito la mia mia amica che mi ha detto di scendere a valle per vederci, io pensavo per arrivare a casa sua, invece no, la sua casa era in cima al monte appena persorso.
A quel punto però il motorino non ce l'ha più fatta, anche l'ora e mezza di carica è sfumata e in soccorso é arrivato questo  http://www.utvblog.net/wp-content/uploads/2010/10/Polaris-RangerXP_BrowningCamo.jpg%20che mi ha trainato fino all'arrivo, per di più sotto la pioggia !
Km percorsi : 72


E' stato tutto sommato divertente ma soprattutto molto utile per capire l'autonomia reale a pieno carico, ora che scrivo il motorino è in carica al sicuro dentro a un garage e pronto per raggiungere domani Macerata !




Una folla di curiosi ascolta interessata la spiegazione del mio viaggio !

lunedì 30 aprile 2012

- 1 alla Partenza

Manca un giorno, domani dopo tanta attesa finalmente parto.
L'agitazione da una settimana a questa parte è scomparsa, ormai che è tutto pronto, attrezzatura cibo e conducente non c'è nulla da temere. Un mese fa, quando pianificavo il viaggio solo nella teoria ero sicuramente più preoccupato, poteva accadere qualche imprevisto che avrebbe compromesso il mio viaggio.

In questi ultimi 10 giorni di preparativi ho comperato un bauletto più ampio per il motorino, ho fatto stampare due adesivi per le fiancate e ho fatto la spesa  ( il mio scopo è quello di essere il più autosufficiente possibile su tutti i fronti, compreso il cibo ).

Ecco la lista di viveri per un mese e mezzo :
  • 3 kg di pasta
  • 2 kg di riso
  • scatolette di tonno, fagioli e farro ( 22 barattoli in tutto )
  • 5 buste di minestre disidratate
  • 700 g di frutta secca ( per fare merenda )
Può sembrare da fuori di testa portarsi dietro il cibo da casa e in effetti non posso darvi torto, ci sono però dei motivi, oltre a voler essere indipendente voglio sperimentare una cosa, cioè scoprire se si riesce a vivere con lo stretto indispensabile e non come si tende a fare in questa società consumistica comprando di tutto e di più, per la maggior parte delle volte cose superflue ( questo discorso ovviamente non riguarda solo il cibo ma si estende in tutto ).


Detto questo vi saluto, con questo viaggio spero di poter avvicinare la gente a un modo di vivere meno impattante a livello ambientale, più rispettoso del suolo che ci ospita e magari far nascere il desiderio a qualcuno di comprarsi un veicolo elettrico.

Se qualcuno che legge questo blog ha voglia di passare a salutarmi lungo il tragitto o desidera ospitarmi contattatemi alla mia e-mail.

Grazie a tutti per il sostegno e il contributo che mi avete dato e buon viaggio ( me lo auguro da solo, bisogna essere convinti ! )

giovedì 19 aprile 2012

Ricarica del motorino

L'elemento che convince ancora pochi sulla comodità di un veicolo elettrico, oltre all'autonomia relativamente ridotta è la scarsa presenza di colonnine di ricarica , si è quindi impossibilitati ad allontanarsi tanto da casa o a compiere lunghi viaggi.
Se si vive in alcune città come Roma, Firenze, Pisa, Milano o Modena si può stare tranquilli ma sorge un altro problema, per utilizzare la maggior parte delle colonnine bisogna abbonarsi richiedendo il servizio al comune di interesse o alla azienda elettrica fornitrice. Alcune colonnine offrono il servizio gratis, specialmente quelle presenti nei centri commerciali ( ad esempio all'Ikea di Ancona la ricarica è gratuita ) ma sono ancora troppo poche.
Questo è un sito in cui sono inserite tutte, o quasi, le colonnine di ricarica esistenti in Italia : http://www.colonnineelettriche.it/

Io, però, non potendomi abbonare a tutti i servizi (  le colonnine sono diverse da zona a zona ) ho deciso di adottare un altro metodo e cioè di ricaricare il motorino a casa della gente che sarà disposta ad aprirmi la porta e farmi attaccare alle loro prese di corrente.
Sembrerà strano ma la gente è quasi sempre ben disposta, mi è già successo di rimanere a piedi e di chiedere corrente a perfetti sconosciuti con risultati sempre positivi.
Sono pronto a ricevere "porte in faccia" ma fa tutto parte dell'avventura, e alla fine perchè mai uno non dovrebbe accettare ? Li ciuccio soltanto 30 cent. di corrente e in più ci facciamo una bella chiacchierata, scambiamo pareri e idee.
Questo secondo me è il modo giusto di viaggiare, condividere le esperienze con gli altri e non pensare solamente a se stessi e al compimento del viaggio come singola persona, perchè anche se viaggierò in solitaria per tutto il tempo sono certo di trovare compagnia e partecipazione lungo tutto il percorso e una volta raggiunta la meta il merito non sarà solamente mio ma anche di tutte le persone che avrò incontrato strada facendo.



Sarà un po' banale come colonna sonora ma rende bene !


sabato 14 aprile 2012

Filosofia di Viaggio

Nonostante il mio viaggio sia programmato, quello che cerco in realtà  è l'imprevedibilità, è l'avventura e anche il rischio di non sapere cosa mi potrà succedere durante il percorso e di stupirmi ed emozionarmi per qualcosa di inaspettato.
Per questo motivo ho deciso di dormire in tenda ( scelta condivisa da pochi ) ma a mio avviso il miglior modo di vivere il viaggio per come lo intendo io, in libertà e senza costrizioni vivendo il più a contatto possibile con la natura.
Scelta in realtà non priva di rischi ma il mio ottimismo e la mia "ingenuità" mi permettono di vedere molti più aspetti positivi che negativi.

Il nome che ho dato al mio viaggio è "Eco Italy Tour", sarà ovviamente ecologico perchè realizzato con un motorino elettrico ma anche per altri aspetti, mi sono dotato infatti di :
Queste dotazioni mi garantiranno un'efficienza energetica da tutti i punti di vista e mi permetteranno di fare un vero e proprio viaggio pulito, ad impatto zero non si può dire dato che le maggior parte delle centrali elettriche che producono la mia "benzina" sono alimentate a petrolio, carbone o gas naturale.
Proprio per questo la costruzione di colonnine elettriche ( solari ) per la ricarica, ora in Italia quasi inesistenti, garantirebbe un impatto zero sull'ambiente.

mercoledì 11 aprile 2012

Itinerario di viaggio

Ecco l'itinerario completo del viaggio :

Partenza ( 1 maggio ) : San Giorgio di Pesaro - Ancona ( 55 km )
  • 2 maggio : Ancona - Macerata ( 45 km )
  • 3 maggio : Macerata - San Benedetto del Tronto ( 69 km )
  • 4 maggio : San Benedetto del Tronto - Pescara ( 64 km )
  • 5 maggio : Pescara - Vasto ( 64 km )
  • 6 maggio : Vasto - San Severo ( 83 km )
  • 7 maggio : San Severo - Margherita di Savoia ( 90 km )
  • 8 maggio : Margherita di Savoia - Bari ( 72 km )
  • 9 maggio : Bari - Monopoli ( 50 km )
  • 10 maggio : Monopoli - Brindisi ( 73 km )
  • 11 maggio : Brindisi - Soleto ( 65 km ) --> sosta di 2 notti
  • 13 maggio : Soleto - Manduria ( 62 km )
  • 14 maggio : Manduria - Taranto ( 45 km )
  • 15 maggio : Taranto - Matera ( 71 km ) --> sosta di 2 notti
  • 17 maggio : Matera - Tricarico ( 60 km )
  • 18 maggio : Tricarico - Vietri di Potenza ( 77 km )
  • 19 maggio : Vietri di Potenza - Salerno ( 89 km )
  • 20 maggio : Salerno - Napoli ( 66 km )
  • 21 maggio : Napoli - Caserta ( 30 km )
  • 22 maggio : Caserta - Gaeta ( 82 km )
  • 23 maggio : Gaeta - Latina ( 73 km )
  • 24 maggio : Latina - Roma ( 70 km ) --> sosta di 2 notti
  • 26 maggio : Roma - Bracciano ( 42 km )
  • 27 maggio : Bracciano - Viterbo ( 50 km )
  • 28 maggio : Viterbo - Orvieto ( 44 km )
  • 29 maggio : Orvieto - Montepulciano ( 74 km )
  • 30 maggio : Montepulciano - Siena ( 69 km )
  • 31 maggio : Siena - Firenze ( 68 km )
  • 1 giugno : Firenze - Pisa ( 90 km )
  • 2 giugno : Pisa - Colonnata ( 57 km )
  • 3 giugno : Colonnata - Vernazza ( 63 km )
  • 4 giugno : Vernazza - Portofino ( 81 km )
  • 5 giugno : Portofino - Genova ( 45 km )
  • 6 giugno : Genova - Acqui Terme ( 65 km )
  • 7 giugno : Acqui Terme - Torino ( 96 km ) --> sosta di 2 notti
  • 9 giugno : Torino - Vercelli ( 73 km )
  • 10 giugno : Vercelli - Milano ( 77 km )
  • 11 giugno : Milano - Brescia ( 92 km )
  • 12 giugno : Brescia - Limone sul Garda ( 66 km )
  • 13 giugno : Limone sul Garda - Molveno ( 58 km )

Arrivo ( 14 giugno ) : Bolzano


Km Totali : 2736 km
Durata del viaggio : 44 giorni


I km parziali giornalieri potrebbero sembrare pochi ma la mia non è una gara di velocità, è un viaggio per godermi un Paese splendido e per promuovere un modo di muoversi diverso dal solito: pulito, silenzioso e lento ( perchè la lentezza permette un contatto più approfondito con le cose e non superficiale come purtroppo si tende a fare di questi tempi )